Secondo i bene informati, il Cainano è furibondo con Napolitano perchè ha invitato i grandi della terra alla parata del 2 giugno, ma soprattutto perché quelli hanno accolto l’invito. Li avesse chiamati lui, avrebbero inventato ogni scusa pur di scampare al consueto stalking (“Dear Obama..., ho un problema: la dittatura delle toghe rosse”). Invece sono venuti di buon grado e lui stigmatizza la cosa come ”invasione di campo”. Giusto: chi si crede di essere questo Napolitano? Il capo dello Stato? Essendo chiaro che i vari Biden, Juan Carlos, Peres, Abu Mazen, Karzai non erano lì per lui – al contrario di centinaia di cittadini accorsi all’Altare della Patria per festeggiare la Repubblica fischiandolo – il pover’ometto è apparso piuttosto svogliatello sul palco delle autorità. Onde evitare souvenir vaganti del Colosseo, ha rinunciato al consueto bagno di folla sui Fori Imperiali infilandosi nell’auto blindata e scendendone solo a distanza di sicurezza dalla gente.
Su Repubblica Alessandra Longo nota che s’è ridestato dall’encefalite letargica per un solo attimo: mentre sfilavano le crocerossine che gli ricordano tanto, almeno per l’abbigliamento, le olgettine. Poi è ripiombato in un sonno profondo, tra sbadigli, accasciamenti, improvvisi sussulti, vane masticazioni di caramelle, qualche rantolo. Nei rari momenti di lucidità, appallava con interminabili bottoni i vari Schifani, Lupi e Alfano che, essendo suoi dipendenti, lo stavano ad ascoltare o almeno glielo lasciavano pietosamente credere. A un certo punto, svegliato di soprassalto dal rombo delle frecce tricolori, ha arpionato un braccio di Juan Carlos, ignaro del protocollo che vuole i re intoccabili. Napolitano ha tentato disperatamente di dissuaderlo dall’insano gesto, mimando che non si può. Ma invano.
I sanitari che l’hanno in cura hanno poi spiegato al re di Spagna che il paziente piomba spesso in stato di semi-incoscienza, sognando bungabunga e affini. Dopodichè passa improvvisamente al dormiveglia, foriero di sintomi quantomai pericolosi: il soggetto non risponde più delle sue azioni e allunga le mani su qualunque cosa gli capiti a tiro: culi e tette di signore di passaggio, scapole e menischi di agenti di scorta, ma pure arti superiori e financo inferiori di capi di Stato e principi regnanti. Sindrome nota nella letteratura scientifica come “’ndocojocojo”. Il sovrano, molto comprensivo, ha mostrato di capire la gravità della situazione e s’è ritenuto soddisfatto, anche perché il pronto intervento dei Napolitano gli ha risparmiato la solita tirata sulla dittatura della magistratura di sinistra, da cui peraltro l’aveva messo in guardia Obama con una telefonata della vigilia. Intanto il vicepresidente americano Biden girava alla larga per sfuggire allo stalking sulla prossima riforma epocale della giustizia.
Quando infatti il Cainano, nel disperato tentativo di riconquistare il centro della scena sottrattogli dal capo dello Stato, ha convocato in fretta e furia un incontro a villa Pamphili con Medvedev e Biden, quest’ultimo con agile mossa si è sottratto alla conferenza stampa. Peccato: B. aveva pronta per lui una battuta per risollevare il prestigio internazionale dell’Italia (“Dear Biden, ma lo sai che il tuo nome ricorda tanto il bidet? Ah ah”);e un abbonamento omaggio all’Università delle Libertà appena inaugurata a villa Gernetto in quel di Monza, dov’è stato trasferito il rito del bungabunga. Qui il corpo insegnante formato da Fede, Mora, Rossella, Minetti e Tarantini erudisce i pupi e soprattutto le pupe con lezioni di teoria e pratica. Notevoli i laboratori per la sperimentazione e la ricerca applicata e le proiezioni in aula magna di documentari come “La dottoressa ci sta col professore”, “La liceale”, “La professoressa di scienze naturali”, “La ripetente fa l’occhietto al preside”. Pare che una cattedra sia riservata a James Bondi, neo-responsabile Pdl per la “filosofia dei valori”. Il Cainano però l’ha murato vivo in un sottoscala: “Intanto che studi la filosofia dei valori abbiamo da fare”.
(Marco Travaglio)
sabato 4 giugno 2011
*IL DORMIVEGLIA*
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