giovedì 2 settembre 2010

Silvio, rimembri ancora
quel tempo di tua vita mortale,
quando montagne di soldi tu solevi
ammucchiare con le pale.
erano tanti e da amici solerti.
furtivamente, ti venivano offerti .

Qualcuno, poi, credette aver visioni
quando scendesti in campo e fosti preso,
accumulando soldi come Creso
mettendo poi nel sacco i tuoi dobloni ,
e prendendo noi tutti pei cog....i
Scendesti dunque in campo,
circondato, da gente del tuo stampo
l'italia intera per poter gabbare ,
e niuno ebbe piu' coraggio di fiatare.

Tra gaffe, barzellette ed intrallazzi .
per gli italiani inebetiti e pazzi,
decreti... leggi ad ufo, un gran dafare,
che nessun riusci' piu' a frenare .

e tu , convinto ormai d'appartenere
a una genia di martiri e di santi ,
e fin sul Campidoglio rimanere
avevi incitrulliti tutti quanti.

Ricco egli e' gia, si dissero tutti in coro,
non ruba: manterra' certo decoro.
Tutti a tacer mettesti: frastornata
la sinistra depressa e rintronata,
si scordo' perfino, imbastardita,
a che prezzo era nata,
e il suo dover: difendere la vita.