la genesi del berlusconismo
Quello che non vi hanno fatto vedere di piazza Duomo.....
Silvio quanto ci costi
14 Gennaio 2010 ·
Conti fuori controllo, 1.400 dipendenti di troppo, milioni buttati per gli show del Cavaliere, segretarie pagate come direttori.
Ecco come Berlusconi ha trasformato la presidenza del Consiglio in una reggia. Anticipazione dell’inchiesta dell’Espresso domani in edicola.
Una vera reggia, dove si moltiplicano dipendenti e sprechi.
Con oltre un miliardo di euro l’anno bruciato per alimentare una burocrazia di corte che si allarga a dismisura e conta già 1.400 persone più del previsto.
Mentre per allestire i set televisivi degli show del sovrano si spendono cinque milioni e si arriva a pagare 250 euro il noleggio di un computer per una sola giornata.
E dove ci sono segretarie con la stessa qualifica e retribuzione dei grandi capi.
Una follia, impossibile da immaginare nell’Italia normale dove aziende ed enti pubblici tagliano e licenziano a tutto spiano per fare quadrare i conti.
Ma non alla presidenza del Consiglio dove il miracolo si ripete nei piani più alti della nomenklatura berlusconiana.
Prendete Marinella Brambilla, storica segretaria del Cavaliere che da oltre vent’anni custodisce la sua agenda.
E confrontate il suo curriculum con Manlio Strano, autore di saggi su riviste giuridiche e persino del regolamento interno del Consiglio dei ministri, appena nominato dal governo consigliere della Corte dei Conti.
Manlio Strano, dopo una lunga trafila al servizio dello Stato, è diventato segretario generale di Palazzo Chigi lo scorso aprile.
La sua qualifica? Dirigente generale di prima fascia, il top della carriera pubblica.
E indovinate qual è la qualifica della fedelissima Brambilla?
Anche lei direttore generale.
E la Brambilla non è la sola miracolata. Come lei sono state graziosamente elevate al rango di superdirigenti generali anche Lina Coletta, segretaria di Gianni Letta; Maria Serena Ziliotto, che assiste il sottosegretario alle Politiche per la famiglia Carlo Giovanardi e Patrizia Rossi, che tiene invece l’agenda del sottosegretario allo Sport Rocco Crimi.
Quella delle qualifiche-facili non è la sola anomalia in cui ci si imbatte scandagliando la giungla della presidenza del Consiglio. Ci sono plotoni di alti funzionari senza incarichi operativi che passano il tempo conducendo improbabili studi, mentre si continua a imbarcare nuovi assunti con pingui stipendi e striminziti curriculum.
Secondo i dati che “L’espresso” è riuscito a reperire, a palazzo Chigi lavorano ben 4.500 persone, oltre 1.400 in più di quelle previste nella pianta organica, a dimostrazione del fatto che quella dei dipendenti è ormai una spesa fuori controllo.
La corte dei miracoli La corsa dei costi di Palazzo Chigi sembra infatti ormai inarrestabile: 3 miliardi 621 milioni nel 2006; 4 miliardi 280 milioni nel 2007; ancora di più, 4 miliardi 294 milioni, nel 2008. Soldi che se ne vanno per mille rivoli e che finanziano le strutture che sono proliferate sotto il governo Berlusconi tra uffici di diretta collaborazione (23) e dipartimenti retti da sottosegretari e ministri senza portafoglio: i centri di spesa in bilancio sono ben 19. Degli oltre 4 miliardi, più del 70 per cento se ne va per le cosiddette “politiche attive” dei dipartimenti, a cominciare dalla Protezione civile che da sola nel 2008 ha divorato 2.132 milioni.
Quello che resta viene inghiottito dal funzionamento dell’apparato, degno di una corte barocca. L’organizzazione di Palazzo Chigi è molto ramificata tra uffici di staff del presidente (consigliere diplomatico, militare, eccetera), quelli sottoposti al segretario generale che assicurano il funzionamento della macchina (bilancio, controllo, voli di Stato, gestione degli immobili) e i dipartimenti retti da sottosegretari e da ben dieci ministri. Senza contare la miriade di comitati e commissioni di cui in molti casi solo con grande sforzi si ravvisa la necessità.
È per finanziare questo immenso apparato che le spese hanno toccato la cifra record del 2008, mentre nulla ancora si sa sul rendiconto 2009 che potrebbe segnare un nuovo primato. Si va in scena Gli italiani conoscono benissimo quanto Berlusconi sia attento alla cura della propria immagine.
Non a caso organizza le sue uscite cercando di sfruttarle al meglio a fini televisivi.