sabato 21 maggio 2011
due versioni.....anzi tre............
IN MEMORIA
Silvio, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale...,
Quando beltà splendea
Nei tuoi occhi violenti e lascivi,
E tu, lieto e mafioso, sulla nave
In gioventù salivi?
Sonavan le tasche
Vuote, per tutto il giorno,
Al tuo melenso canto,
Allor che all'opre piduiste intento
Sedevi, assai contento
Di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il seme mafioso: e tu solevi
Così menare il giorno.
Io gli studi leggiadri
Talor lasciando e le sudate carte,
Ove il Progetto mio, Progetto 2,
Di me si spendea la miglior parte,
D'in su i veroni della Secreta Loggia
Porgea gli orecchi al suon della tua voce,
Ed alla man veloce
che in altri lidi si chiamava Mano Nera.
Vergava senza meno,
Degli affiliati i ruoli,
E quindi questo da dove, e quello donde.
Lingua mortal non dice
Quel ch'io covava in seno.
Che pensieri sovversi,
Che speranze, che cori, o Silvio mio!
Quale allor ci apparìa la P2 e la NATO!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
Un arresto mi preme
Acerbo e sconsolato,
E tornami a doler di mia sventura.
O dittatura, o dittatura,
Perchè non rendi poi
Quel che prometti allor? Perchè di tanto
Inganni i figli tuoi?
Tu pria che Alfano indurisse il nerbo,
Da chiuso morbo combattuta e vinta,
Peristi, o tenerella. E non vedevi
Il fior degli anni tuoi:
Non ti molceva il core
La dolce lode de il Giornale
O dei sodali come Minzolini:
Nè poscia tu riuscivi
A cancellar Costituzione.
Anche perìa fra poco
La speranza mia dolce: darti o Silvio
Con quel trapianto
La giovanezza. Hai come,
Come passato sei,
Caro camerata dell'età mia nova,
Mia golpistica speme!
Questo è quel mondo? Questi
i letti, l'amor, ruby ed altre venti
Onde cotanto ragionammo insieme?
Questo il prurito che senti?
All'apparir del vero
Tu, misero, cadesti: e con la mano
La fredda morte ed una tomba ignuda
Mostravi di lontano.
(Licio gelli chiede scusa a Giacomo Leopardi per lo scempio della sua somma opera)Mostra altro
di: L'ANTIFASCISTA
Non è mai troppo tardi!
domenica 10 gennaio 2010
OPERA PRIMA Non è mai troppo tardi!
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ODE A SILVIO di LAURA PICCHETTI
Silvio, rimembri ancora
quel tempo di tua vita mortale,
quando montagne i soldi tu facevi
che poi solevi
ammucchiar con le pale.
Erano tanti e da amici solerti.
furtivamente, ti venivano offerti .
Accumulavi soldi come un Creso
mettendo poi nel sacco i tuoi dobloni ,
Qualcuno, ahime' , credette aver visioni
quando scendesti in campo e fosti preso,
ma prendesti noi tutti .. pei cog....i
Scendesti dunque, in campo, circondato,
da gente del tuo stampo,
l' Italia intera per poter gabbare,
....il partito fondato
e niuno ebbe piu' coraggio di fiatare.
Tra gaffe, barzellette ed intrallazzi,
per gli italiani inebetiti e pazzi,
decreti... leggi ad ufo, e un gran strafare,
e nessuno riusci' , poi, piu' te frenare .
...e tu , convinto ormai d'appartenere
a una genia di martiri e di santi ,
avendo incitrulliti tutti quanti,
gia ti vedevi, sul COLLE , restare.
Ricco egli e' gia', disser tutti in coro,
non ruba: manterra' certo decoro.
Tutti a tacer mettesti: frastornata
la sinistra depressa e inviperita ,
dal segretario Letta imbastardita,
si scordo', perfino, rintronata,
la ragione per cui , alfin e' rinata,
e il prezzo del dover : cioe' la vita!
Le prospettive poi si fecer nere ,
ma al popolo bue non dato fu sapere .
e tu..per non finir nella prigione,
pezzo per pezzo volesti smontare
il sacro libro : la Costituzione
invece di andartene in pensione.
Tanto, i pollastri ormai, piegati
e imbelli
si lasciavan prender pei fondelli.
Col rosso pelo sopra manifesti,
tu,unto dal signore ti dicesti.
Ovunque apparve il cranio tuo gia calvo,
poi, col trapianto, ti credesti in salvo.
Quello che conta era far notare
- il tuo faccione, dai schermi televisti:
Con strati di cerone ti accanisti,
per ben staccare ed il video poi bucare .
Qualcuno s'azzardo' a pensar male.
Qualcuno oso' gridare: lo si arresti.....
Odiai il tuo viso, i tuoi maldestri gesti.
la voce tua e il sorriso tuo ferale,
Il nome tuo fu presto " il grande polpo"
e al popolo ita' g ' liano fece colpo....
Cento i tuoi denti, allineati in bocca...
Tacqui per poco: guai a chi ti tocca.
Povere anime sante, riassorbite
dalla pubblicita' rese smarrite,
gli ' talioti ' di tutte le regioni,
ti doveron sorbir a pecoroni.
e molti ancor non sentono ragioni.
Alla ricerca vana di successi,
affannati , e talvolta un po' perplessi,
trascorsero gli anni a lor concessi
nell' inutile attesa dei processi,
Molti , ingordi, pero' e affatto sazi
della democrazia distrutta e sparsa.
istupiditi, dalla tua comparsa,
soltanto tesa ad occupare gli spazi,
applaudivano invero i tuoi sermoni
a bocca aperta, come dei salmoni .
Pochi vedon tragedia che s' avanza:
Chi dai media di regime ipnotizzato
s'affanna a riempire appieno la sua panza,
guardando il portavoce imbellettato.
Chi s'accapiglia a spaccar capello
chi si diverte con farsa sul .... tuo vello.
Tu polemizzi: " Fino a che vivo io
restero' in pista, ed a piacere mio !"
Tra gaffe, barzellette ed intrallazzi:
lanci l'affondo ed i processi ammazzi...
e nessuno ti blocca... e qui son ca..i !!!!
Porgo le orecchie al suon della tua voce,
- alla tua lingua, al tuo gesto veloce...
imperversante - ..su schermo gigante.
Io, la vecchietta, sul verone stante,
- basita ,ahime', dal cranio tuo ..
cangiante, dall' Italia piegata...
a pecorone. e non riesco a farmene ragione
di tanti cani che attaccati all'osso,
-che , forse , temon di saltare il fosso,
Lingua mortal non dice quel ch’io sentiva in seno.
Mi si lasci sfogare sol ora ....appieno!
Per cominciar.... dichiaro che non posso
- sopportare quel pelo tutto rosso!
Ormai soffro di cronico disgusto ....
piego in avanti , incontrollato, il busto,
ho un pensiero soltanto ricorrente,
che pervade mia mente :
"Con nero sacco della spazzatura,
perche' coprivi il viso tuo, con cura?"
domandavi a noi, dopo lo smacco :
- "perche' tant' odio? e' contro me l'attacco ? "
Se mi consenti, commento in un baleno
- con qualche rima, l'improvvida calata
che tu facesti: " Deh! rendici almeno
- cio' che pria dell' infausta tua passata
noi credevamo aver assimilata!
La patria bella sembra ormai perduta.
Senza la Legge, l' Italia è ormai fo.....a !
Da te ei tuoi sodali, solo inganni
- lascierete l' Italia negli affani.
Questa e' la sorte che con i tuoi amici
-riservate a noi poveri infelici?
Or non dimenticate: ogni onta subita
- prima o poi, va lavata con la vita!
E gia' ti vedo oramai : "sogno o sono desto?
- da chiuso morbo combattuto e pesto.
chiamato a presentarti dall' Eterno
- pria che le erbe inaridisca inverno....
Che poi, se ti ricordi: umana sorte
- ( dove t'en vai , quando è vicina morte?)
A te d'inferno s' apriran le porte
e non potrai portar con te tutte scorte.
Tu gia' il sapevi: tomba decorata
- da tempo aspetta in villa ricercata
tra le tombe feniceè, è la più bella :
opera imperitura di CASCELLA.....
l'anina tua, posera' refrigerata
- tra palle e tra compassi rimpinzata..
e Letta zio , dal Colle in Campidoglio.
unico al mondo, mostrera' cordoglio